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Channel: Crocchette di O.C. (e «badante») » maltrattamento degli animali
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Che cosa c’entrano gli One Direction con la spa per cani e la violenza contro le donne

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C’è stato un momento in cui sono stata ottimista. Pensavo che, in futuro, le cose sarebbero andate meglio per tutti, donne, uomini, animali.

Non la penso più così, purtroppo. Forse è da un po’ che avevo smesso di crederlo, ma il click mentale  che mi ha dato la certezza di aver cambiato idea risale agli ultimi giorni.

Ecco che cosa è successo.

Pochi giorni fa, l’organizzazione animalista Peta ha messo sulla gogna mediatica la band degli One Direction. L’accusa: aver maltrattato animali nella realizzazione di un video musicale (in particolare, uno scimpanzé fotografato in catene nel backstage).

Poche ore dopo, tra le email, ho trovato il comunicato dell’apertura, a Milano, di «Beauty & Wellness spa», una vera e propria spa per cani e gatti.

Passa un altro giorno e sul web appare la notizia di cani scuoiati vivi in Cina per farne pellicce.

Avete presente quei telefilm di fantascienza degli anni Sessanta-Settanta dove il futuro veniva descritto come un posticino pulito pulito, dove tutti vestivano tutine aderenti e si comportavano come se fossero nati con il microchip del galateo impiantato nel cervello? Che noi, da bambini li guardavamo, e pensavamo (magari non così lucidamente, ma insomma) che presto il mondo sarebbe stato tutto così, lindo, confortevole e cruelty-free.

Poi è arrivato Blade Runner e ci ha aperto gli occhi.

«Il futuro, temo che prometta, in realtà, scenari estremizzati. Per tutti. Persone ricchissime (qualche milione) e povere o poverissimi (miliardi), donne libere di fare ciò che vogliono, nelle relazioni, nel lavoro, nel sesso (poche in proporzione al totale), e altre schiavizzate, maltrattate, brutalizzate. Cani e gatti (qualche migliaio in tutto il mondo?) che passano le loro giornate alla spa e animali (miliardi) che vengono torturati e uccisi ogni anno.»

Magari un giorno, anche presto, ci sarà una legge che vieta (in Europa e negli Stati Uniti) di usare animali nei video, al cinema o in Tv, o di farlo seguendo norme ancora più restrittive di quelle già in vigore.

Non dico che non me lo auguro.

«Credo, però, che servirà a migliorare la vita di poche creature. Mentre per tutti gli altri sarà sempre peggio. Non è un bel pensiero. Per cui, se potete, datemi, almeno una ragione per farmi cambiare idea di nuovo.»

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